Si accende lo spettacolo in pista con Connection

Intervista a Samuele Piccin

Buongiorno Samuele. Innanzitutto complimenti: il team Zeroventi Competizioni è a quota 60 punti, in seconda posizione nel campionato europeo, a soli 15 punti dai primi. Vi aspettavate una stagione così?

Assolutamente no. L’idea di partecipare al campionato Tcr Dsg Endurance Europe 2021 era nell’aria da gennaio, ma in realtà la scelta ha preso forma qualche settimana antecedente alla prima gara di Monza. Ci sono sempre una miriade di dettagli da mettere a punto. Ma ci siamo riusciti. Ci siamo presentati a Monza carichi e speranzosi di poter fare bene. I 2 consecutivi podi conquistati prima a Monza e poi a Misano Adriatico, hanno dato grande fiducia a tutto il Team.

Le gare Endurance sono famose per essere molto difficili sia livello fisico che mentale: come ci si prepara a una competizione del genere?

Il Tcr Dsg Endurance Europe 2021 è un campionato di alto livello. Una parte di piloti che vi partecipano sono professionisti e questo fa alzare l’asticella, sia nella preparazione di tutto il Team, sia nell’esecuzione della gara stessa. I dettagli sono di vitale importanza e la preparazione fisico/mentale deve essere maniacale. Fai un errore? Paghi. Concentrazione, costanza e cura dei dettagli appunto, fuori e dentro l’auto da corsa, fanno la differenza. Personalmente mi alleno in kart. I week end pre-gara andiamo in kartodromo e giriamo allo sfinimento, cosicché siamo pronti sia fisicamente e mentalmente per affrontare l’Endurance. Abbiamo anche la possibilità di avere a disposizione un simulatore virtuale, il quale ci consente di allenarci su traiettorie, punti di frenata e di prendere la giusta confidenza con la pista dove andremo a gareggiare.

Sicuramente serve molta passione per raggiungere grandi obiettivi… Come nasce la tua passione nei confronti dell’automobilismo?

Mio padre sicuramente mi ha dato un grande input. Ricordo che ero bambino, salivo nella sua auto da corsa e sognavo in grande. È stato un forte pilota di Formula 3 tra gli anni ‘70-‘80 e ancora oggi si cimenta nelle competizioni con auto da turismo. A 11 anni partecipai a diverse gare in kart. A 17 mi diplomai alla Henry Morrogh Racing School. Da lì, Formula Ford, Formula 3, per poi passare definitivamente alle auto da corsa da turismo.

In Connection lavoriamo con i circuiti elettrici, Lei invece ha corso su molti circuiti automobilistici: qual’è secondo Lei quello più bello di tutti? Quello più affascinante?

Mugello. È elettrico. Dal mio punto di vista è uno dei circuiti più affascinante nel panorama internazionale. Molto tecnico e veloce, curvoni da quinta e sesta marcia che si affrontano senza respirare. Sicuramente un circuito completo, dove non puoi lasciare al caso nulla.

Cosa fa Samuele quando non corre?

Samuele quando non è pista, è comunque sempre in auto, seguendo clienti e agenti di vendita. Quindi, come responsabile commerciale nella propria attività di vendita di prodotti per l’industria in tutto il Nord Italia. In più da inizio di quest’anno 2021, sono abilitato come istruttore di guida veloce Aci-Csai; quindi, compatibilmente con gli altri impegni, partecipo all’istruzione di chi decide di approcciare al motorsport presso la Scuola Federale.

Ha qualche sogno nel cassetto che conta di realizzare in futuro?

Diciamo che nel tempo ho avuto la fortuna di partecipare a competizioni importanti, con avversari veramente forti, e il fatto di aver vinto trofei a questo livello, mi dà grande slancio e fiducia per il prossimo futuro. Certo che, avere la possibilità di partecipare alla gara Endurance per eccellenza come la 24h di Le Mans, rimane un sogno in un cassetto mezzo aperto.

Zeroventi Competizioni

Ti piace questo articolo? Condividilo!

Area Riservata