La mia storia in Connection inizia diciotto anni fa, nell’Agosto del 2006, anno da ricordare anche per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio. Il calcio è una delle mie più grandi passioni e fin da quando ero più giovane mi ha sempre trasmesso energia positiva.
Quando è nata Connection ero solo un bambino di 12 anni che frequentava la scuola media e che nel tempo libero si trovava con gli amici a tirare due calci a un pallone. Sia nello studio che nel gioco ho sempre messo il massimo impegno perché ciò che mi caratterizza sono il rispetto e la dedizione. Il mio percorso scolastico mi ha portato a incrociare la mia strada con quella di Connection e tramite la scuola ho iniziato una collaborazione che poi è diventata il lavoro della mia vita.
Oggi considero Connection come casa mia. Per me è stato il primo vero approccio al mondo del lavoro e i primi tempi non sono stati facili. Ho avuto la fortuna di crescere sotto l’ala di Roberto che mi ha sempre dato fiducia e ha sempre creduto in me. Ritengo che la sua grande visione imprenditoriale abbia portato Connection a crescere in maniera esponenziale.
Ci sono stati tanti cambiamenti in questi anni e sicuramente l’azienda sta avendo un grande successo. La crescita di Connection ha fatto in modo che anch’io dovessi affrontare continuamente nuove sfide. Due sono stati i passaggi importanti nel mio percorso: il primo riguarda il fatto che, da semplice operaio, Roberto mi ha assegnato il ruolo di responsabile di linea. Il secondo, avvenuto meno di un anno fa, riguarda il fatto che mi è stata affidata la gestione di un’ulteriore linea di produzione.
Non meno importanti sono state le persone con cui ho condiviso questo viaggio. I colleghi, gli amici e soprattutto la mia famiglia che mi è stata vicino anche nei momenti più difficili. In tutti questi anni ho sempre cercato di essere disponibile e corretto con tutti e ho capito che bisogna imparare ad apprezzare il bello di ogni persona. Cosa porterei su un’isola deserta? Quello che di più caro ho, mia moglie Marina e i miei due bimbi, Lionel e Dylan.
Sono loro che ogni giorno mi danno la forza e la motivazione necessaria ad affrontare le difficoltà della vita.
Il luogo che mi fa stare bene è sicuramente casa. Mi trasmette energia positiva anche la spiaggia di fronte al faro a Cavallino Treporti. Insieme alla mia famiglia trascorriamo lì le vacanze estive ma ogni occasione è buona per trovarvi rifugio anche durante l’anno perché è un posto che ci dà serenità e forza.