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Mappa italiana ed europea del costo energetico

In merito al costo del KWh in Italia e in Europa si deve evidenziare che il suo valore dipende da svariati fattori, il cui peso è diverso a seconda dello Stato europeo preso in considerazione.

Dunque, cosa influenza il costo energetico del KWh? Ecco tutte le informazioni a riguardo.

Oggi in Italia, il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso è di 474 euro per megawattora (MWh), nel 2019 era di 49,5 euro, registrando così un aumento del 957%.

Una situazione che trova una spiegazione nella forte dipendenza da gas dell’Italia. Il 46% dell’energia elettrica che usiamo viene prodotta mediante gas naturale, tipicamente dalle centrali a metano. Il metano, il cui prezzo sfiora i 200 euro per megawattora, incide molto sul prezzo delle bollette che riceviamo dai fornitori di energia elettrica.

L’Italia è in vetta alla classifica del prezzo dell’energia elettrica. C’è un abisso tra i 474 euro per MWh locali e quelli della Grecia che è seconda con un prezzo di 368 euro per MWh. In Francia il costo è di 348 euro, in Germania 345 e in Spagna 144 euro per MWh.

Le conseguenze

Il prezzo dell’energia elettrica influisce anche sulle imprese, a partire da quelle della filiera alimentare, che sono alle prese anche con le incertezze che provengono dal vicino fronte russo-ucraino e che impongono dubbi relativi ai mercati delle materie prime, su tutte quelle di natura vegetale.

Per avere un’idea più chiara e quindi più misurabile occorre attendere i prossimi mesi, sapendo già che, avvicinandoci ai mesi freddi, aumenterà la domanda di energia. Tutto ciò avrà ricadute anche sull’inflazione, perché i prezzi dei prodotti che acquistiamo tenderanno a salire, andando a loro volta a incidere sui costi generali, energie incluse.

Qual è il costo del MWh per le aziende?

Nel mercato business è possibile distinguere diversi tipi di utenze aziendali, tra cui quelle con un consumo elevato superiore a 100.000 MWh l’anno. Si tratta in particolare di utenze industriali, per le quali si possono sottoscrivere forniture ad hoc in base alle esigenze della singola azienda. Nel 2021, il costo di un kW di corrente industriale è stato pari a 95,6 euro per MWh, mentre per il 2022 la tariffa media per MWh si aggira intorno ai 550 euro

Le tariffe elettriche quindi possono variare in modo significativo da un fornitore all’altro, con differenze sostanziali nella spesa per la materia prima energia. Anche il governo però può rendere le bollette elettriche più o meno costose, intervenendo con apposite misure per ridurre la quota relativa agli oneri di sistema.

Qual è il costo del MWh in Europa?

Per ciò che riguarda il costo del MWh in Europa si deve sottolineare che questo viene influenzato soprattutto dalle tensioni russo ucraine, che stanno avvenendo in questo periodo,  e dalle tasse.

Al riguardo è necessario evidenziare che ogni Stato europeo si contraddistingue per: la diversa tassazione, la tipologia di fonti energetiche, la provenienza delle risorse e i metodi impiegati per produrre l’energia elettrica.

Secondo i dati di “Eu Energy” relativi ad ottobre 2022, il costo medio europeo del MWh ha un valore pari a 400 euro.

 

Per quanto riguarda le peculiarità di alcuni stati europei si sottolinea che:

  • In Francia il costo del MWh equivale a 345 euro, valore inferiore rispetto a quello italiano poiché in Francia l’energia elettrica viene prodotta soprattutto attraverso all’energia nucleare, mentre in Italia l’elettricità si produce principalmente per mezzo dell’assai più costoso gas naturale, risorsa che viene importata dall’estero per il 90% e viene prodotta sul territorio nazionale solo per il 10%;
  • In Germania il costo del MWh è pari a 348 euro poiché i costi per il trasporto, la commercializzazione e le imposizioni fiscali sono elevati.

Qual è dunque il futuro in termini di produzione e costo dell’energia?

Per sopperire alla mancanza di gas in Italia si deve aumentare il portafoglio delle nazioni da cui lo acquisiamo, attuando una politica di stoccaggio.

Gli stoccaggi di gas in Italia salgono al 91,36% con 176,727 Twh, come emerge dagli ultimi dati forniti dalla piattaforma europea Agsi (Aggregated gas storage inventory), aggiornati al 3 ottobre. I numeri sono più alti di quelli degli stoccaggi europei.

Mosca non è più il principale rifornitore italiano ormai da mesi, ma del gas russo si sente ancora bisogno. Anche con gli aumenti delle entrate da altri Paesi, non si riuscirebbe a soddisfare la domanda dei consumatori in maniera completa senza la partecipazione di Gazprom.

In ogni caso, guardando a dati Snam, è l’Algeria il partner più importante per l’Italia: recentemente ha mandato nel nostro Paese circa 70 milioni di metri cubi di gas.

Seguono il Nord Europa (37 milioni di metri cubi), l’Azerbaigian (30 milioni) e la Libia (8 milioni). Da Mosca sono arrivati 1,5 milioni di metri cubi.

Il prezzo dell’elettricità viene calcolato sulla base di quello del gas, seguendo un modello ormai collaudato da decenni in Europa. Con il costo del gas che viaggia costantemente su cifre alte, anche le bollette della luce seguono lo stesso andamento. L’Unione europea è quindi al lavoro per capire che posizione prendere.

Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha annunciato la scorsa settimana che da ottobre le bollette per l’elettricità segneranno rincari di poco meno del 60%. Giorgia Meloni ha già incontrato Cingolani per capire come portare avanti il lavoro fatto finora insieme a Mario Draghi. Molte misure approvate dall’esecutivo che sta per lasciare Palazzo Chigi sono intervenute sui costi energetici per imprese e cittadini.

Le soluzioni

Il maggiore ricorso alle energie rinnovabili sarebbe la principale soluzione. Ma si tratta di una transizione che non si fa dall’oggi al domani, va pianificata nel tempo. L’Italia lo sta facendo, così come insegnano i tanti bonus riconosciuti a chi punta all’efficientamento energetico della propria abitazione.

Fonte: Sorgenia e SkyTg24

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