Conosco Roberto da quando era ragazzo e non ci siamo mai davvero persi di vista. Entrambi siamo partiti 25 anni fa con le nostre rispettive attività imprenditoriali e abbiamo sempre fatto il tifo l’uno per l’altro. Prima di mettermi in proprio, facevo l’autista in un magazzino edile. Avevo sempre avuto voglia di mettermi in gioco con un’attività tutta mia e così nel 1999 ho deciso di fare il grande passo. Ho creato l’azienda che conduco ancora oggi, lavoriamo nel settore edilizio. Ciò che più di tutto ha stimolato la mia crescita personale e professionale in questi anni è stata sicuramente la mia famiglia. Mi riferisco a mia moglie Carla, mia figlia Anna e mio figlio Nicola. Sono la mia forza. Passare del tempo a casa con loro mi trasmette tutta l’energia positiva che serve per far funzionare le cose a lavoro. Il mio percorso è stato una sfida continua. Ho iniziato facendo l’autista fino a diventare un impresario. Sono partito da zero, all’inizio non sapevo ancora fare il mio lavoro, ma avevo voglia di arrivare, di impegnarmi, di mettermi in gioco. Alla fine sono riuscito nell’impresa di avere qualcosa di mio e la mia azienda è riuscita a farsi un nome nel settore. Posso dire di essere soddisfatto perché ho raggiunto il mio obiettivo. Esiste più di un luogo che mi fa stare bene. Ad Agosto mi piace andare nella mia terra natale, la Calabria, lì trovo i miei fratelli, il mio mare. Un’altra cosa che mi trasmette energia positiva, è andare a camminare all’alba, prima di iniziare il lavoro. Ascoltare musica mi rilassa e mi rende felice, ma anche fare grigliate, cucinare una bella costata. Se un giorno dovessi finire su un’isola deserta, come prima cosa penserei alla sopravvivenza. Potendo scegliere tre cose da portare, sicuramente vorrei un bel coltello per procurarmi del cibo e per costruire utensili e magari un alloggio. Porterei anche il mio cane Floyd, sarebbe il compagno ideale per questa avventura perché è affidabile e di compagnia. Poi porterei un accendino perché il fuoco è indispensabile per molte cose. Il miglior consiglio che abbia mai ricevuto è di un amico calabrese. Le sue parole mi hanno spinto a partire dalla Calabria per trasferirmi in Veneto. Erano gli anni ’80 e in Calabria la vita non era facile. A Conegliano avevo un appoggio importante, le mie sorelle, e presto conobbi anche Carla. Sono contento di come sono andate le cose. Non cambierei nulla.
Luigi Comito