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La conversione elettrica in agricoltura.

C’è fermento elettrico anche nell’industria agricola. Non solo i maggiori produttori, ma anche le più piccole realtà imprenditoriali, si stanno convertendo verso modelli ad emissione zero.

Per necessità probabilmente, viste le nuove norme contro l’inquinamento, ma anche per una scelta di efficientemente che guarda al futuro. Senza dimenticare inoltre, che la tutela dei prodotti tipici e di qualità si fa anche con modelli di produzione più “green”.

Stiamo assistendo insomma a una trasformazione che non è solo tecnologica, ma anche culturale.

I trattori elettrici, ad esempio, offrono prospettive molto interessanti soprattutto per produzioni biologiche, per colture in serra o per piante officinali per le quali sarebbe ottimale utilizzare mezzi a emissioni zero. Nel giardinaggio e nella cura del verde i mezzi alimentati a batteria, vedi ad esempio i tagliaerba o le motoseghe, ormai incrementano da molti anni costantemente la propria quota di mercato.

Per quanto riguarda le macchine di produzione agricola tradizionali, i costi risultano ancora elevati a parità di performance, elemento questo che frena la diffusione di questi sistemi di propulsione. Altro aspetto tecnico da considerare è la durata delle batterie, che dopo un certo numero di cicli di ricarica (si stima il tempo di circa 4-5 anni di lavoro) devono necessariamente essere sostituite.

Sull’aspetto della produzione energetica, bisogna considerare che il fotovoltaico oggi ha dei costi ridotti rispetto al passato e sono cresciuti i volumi produttivi dei moduli, caratteristiche che lo rendono appetibile come uno dei sostituti delle fonti fossili, ma c’è un fattore che ne limita le installazioni, ovvero la disponibilità di superficie.

Il modello dell’agrivoltaico costituisce una possibile soluzione a produzione di energia elettrica e disponibilità di superficie, attraverso l’inserimento della produzione da energia solare fotovoltaica nelle aziende agricole con colture e allevamento, tanto più che, i pannelli possono essere anche mobili, consentendo lo svolgimento della normale vita agricola.

In questo scenario tecnologico, le imprese agricole si stanno rivelando un vero e proprio motore di sviluppo perché, nonostante la presenza di fondi pubblici ad oggi abbastanza limitati, stanno facendo importanti investimenti per la sperimentazione e il trasferimento delle tecnologie più innovative.

D’altronde, il mondo agricolo moderno, a differenza di un tempo, non può più prescindere dalla tecnologia e questo sia per l’alto contenuto tecnologico delle attrezzature utilizzate, che per i cicli di produzione sempre più evoluti e innovativi, nonché per una particolare sensibilità e attenzione al tema delle energie rinnovabili e al recupero.

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