Sono la consulente assicurativa sia per l’azienda che per la famiglia dal 1999. Nel tempo il rapporto si è piuttosto consolidato. Venticinque anni fa, quindi a metà del cammino della mia vita, ero appena approdata in questa nuova avventura personale e professionale.
Avevo fatto il grande passo di trasformare il mio lavoro da dipendente, sempre nel settore assicurativo, ad autonomo come subagente per un’importante compagnia assicurativa. Oltre a una personale voglia di crescere professionalmente, anche per dimostrare prima di tutto a me stessa che ogni sfida è una potenziale vittoria, i maggiori stimoli mi sono arrivati dalla mia famiglia e direi anche soprattutto dai clienti che mi hanno sempre spronata a dare di più credendo in me.
La maggior sfida è mantenersi sempre con la mente aperta, pronti a cogliere le opportunità che il continuo cambiamento offre ma anche pronti a ridurre al minimo le inevitabili crisi. Senza mai staccare lo sguardo dall’obiettivo, nel 2009 ho fatto un ulteriore salto di qualità diventando agente generale per una primaria compagnia di assicurazioni.
Il luogo che più mi rappresenta è sicuramente il mare con la sua immensità, le sue sfide, le sue intemperie, ma allo stesso tempo con il senso di tranquillità che trasmette. Il mare è come la vita, va vissuto, condiviso e amato.
Il mio posto preferito è a Muggia, dove abbiamo una piccola imbarcazione. Questa sì è la mia isola e sono circondata da cani. A tal proposito racconto un aneddoto accaduto molti anni fa. Mi ero recata, come spesso facevo, in Connection per una consulenza. Ho trovato Roberto emozionato e forse un po’ preoccupato in quanto tra i cespugli aveva trovato una cagnolina abbandonata e in stato di gravidanza. Lo sguardo di Roberto, la sua voglia di accogliere e accudire e la sua sensibilità verso questa piccola creatura spaventata mi hanno fatto sentire colpita e commossa. La Lila è poi entrata nella vita di Roberto, in ufficio era la mascotte e a casa una principessa. Io difficilmente riuscirei a rimanere in un’isola deserta per più di un giorno in quanto amo stare in mezzo alla gente e relazionarmi con le persone.
Porterei una canna da pesca o un’arma per la caccia, mio marito, che mi supporterebbe in questa esperienza, e poi la mia barca, per ritornare sulla terraferma.
Il miglior consiglio ricevuto è non prendere i no come un affronto personale. Me l’ha dato un amico e questa frase adesso fa parte di me.
Gianna Francescon