Fabrizio Maset: calcoli di una forza imperiosa

Roberto Zuccaro come primo impiego è stato tecnico di laboratorio per la Direttiva Bassa Tensione alla SSQ, società partecipata e poi diretta dal sottoscritto. Si occupava dei test sull’equipaggiamento elettrico delle macchine. Quando la Società è stata ceduta, si è messo in proprio, sfruttando l’esperienza acquisita. Io come professionista ho seguito Connection dall’inizio delle attività per tutte le pratiche inerenti l’apprestamento delle sedi operative. Nel 1999 avevo abbandonato da due anni l’insegnamento e mi dedicavo esclusivamente alla professione di ingegnere. Avevo appena concluso l’esperienza politica e nel volontariato nell’Associazione Lotta Contro i Tumori Renzo e Pia Fiorot, per la quale ho svolto per molti anni attività di divulgazione sui temi ambientali. Avevo appena iniziato a occuparmi di una piccola azienda agricola che oggi è un riferimento internazionale nel settore della floricoltura. L’etica della conoscenza mi è stata trasmessa da mio padre, insieme al valore del saper fare. Ho iniziato a frequentare l’officina paterna da giovanissimo, imparando a operare nel settore meccanico e della carpenteria, che poi ho affinato con la teoria come Perito Industriale e come Ingegnere Meccanico. Ancora oggi cito spesso i suoi insegnamenti, uno su tutti: mai paura tanta, sempre un pochet alla volta. Traduzione: mai prendere paura di un grande problema, affronta i grandi problemi dividendoli in tanti piccoli problemi. Entrare di ruolo nell’insegnamento è stata una bella sfida. Ho preso l’abilitazione in tre materie nello stesso anno, mentre già insegnavo e svolgevo la professione. La sfida successiva è stata il consolidamento dell’attività professionale, che mi ha portato a operare nel settore ambientale anche come amministratore pubblico. Ma la sfida più grande è la famiglia. Creare un sistema di relazioni con persone di qualità per guardare al passato e al futuro con serenità. Il mare con la sua tranquillità e la sua imperiosa forza mi trasmette energia positiva. Soprattutto quando non c’è troppa gente. Il mare ai Caraibi, con il tripudio di colori del cielo e dell’acqua, le maree impressionanti dell’Atlantico, dove mi sono perso a calcolare l’energia impressionate del moto ondoso. Su un’isola deserta porterei una canna da pesca perché, con la mia esperienza giovanile, mi assicurerebbe il pranzo. Poi una cassa di libri di storia e filosofia, per passare proficuamente il tempo. Infine un coltello, perché con quello puoi costruire molte cose. Il miglior consiglio è quello di mio padre: ne par torto, ne par rason, no sta farte meter in preson.

Energia25 - Fabrizio Maset

Fabrizio Maset

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