La fotografia è entrata nella mia vita quando avevo quindici anni e dissi con grande determinazione ai miei che volevo fare il fotografo. Fin da piccolo mi appassionavano le belle immagini, gli splendidi reportages dei grandi della fotografia che venivano pubblicate al tempo sul settimanale Epoca. Mi colpivano i racconti dei luoghi con le parole, mi rapivano le immagini.
Confesso un piccolo segreto: fu in realtà un film a far scoccare in me la scintilla giusta: ‘Vacanze romane’. Raccontava di un fotografo. Mi dissi che quella era la mia strada e mi iscrissi alla Scuola Radio Elettra Torino, istituto che forniva corsi per corrispondenza, il quale mi diede i primi rudimenti e le prime speranze, che mi indirizzò ad imparare le tecniche di sviluppo e stampa della fotografia.
L’iscrizione era in realtà la scusa ufficiale per poter acquistare del materiale tecnico e portarlo in casa, altrimenti impossibile da possedere perché i miei non mi avrebbero permesso. A 23 anni ho spiccato il volo, iniziando a fare il fotografo professionista, aprendo all’inizio uno studio in società. Per alcuni anni ho fatto il dipendente, ma dal 1999 ho affidato alla mia partita IVA il compito di darmi un reddito ed un lavoro. Sobbarcandomi i costi del mio studio, quello dove lavoro ancora, a Susegana”.
Intervista apparsa sulla rivista MARCA GIOIOSA & AMOROSA per conto di Prando Prandi.