Roberto è un mio amico e un mio cliente. Ho l’opportunità di lavorare con lui praticamente da quando ci siamo conosciuti, circa tredici anni fa. Lui lavorava più a stretto contatto con un mio collaboratore dell’epoca, anche se alcuni corsi interaziendali li faceva direttamente con me. Dopo un po’ il collaboratore lasciò il nostro gruppo e io portai avanti il programma di lavoro concordato con Roberto.
Venticinque anni fa, quando è nata Connection, io ero un manager di una grande società per azioni nel settore della moda, facevo parte di un consiglio di amministrazione allargato per volontà del titolare dell’azienda, occasione che mi aveva dato l’opportunità di essere coinvolto maggiormente nel business. A quei tempi non avevo ancora moglie né figli, la mia vita era focalizzata unicamente sul mio lavoro. Da lì a un paio d’anni cambiai in modo radicale la mia professione per dedicarmi a ciò che faccio ora, il miglioramento delle persone.
Questa evoluzione personale trae ispirazione da un’azienda di formazione che conobbi nel 2002 e che rappresentò la scintilla per questo nuovo innesco professionale dove opero tuttora.
Decidere di lasciare un posto fisso da manager ben pagato per riaprire la partita IVA è stata una prima grande sfida.
La seconda è stata andare contro tutto e tutti, genitori, moglie, amici, per seguire il mio sogno di far stare bene le persone.
Poi ce ne sono state tante altre. Alcune mi hanno fatto incenerire denaro e salute, ma l’energia che producevo era troppo potente per fare un passo indietro. Infatti ne sono sempre uscito a testa alta e ho sempre trasformato le situazioni in opportunità.
Esiste un posto in particolare che mi fa stare bene e che mi trasmette energia positiva. È un bellissimo bosco sull’altopiano di Asiago, distante dalle strade e dai rumori. Lì c’è un cimitero inglese della prima guerra mondiale e per me è un luogo veramente speciale, quando ci vado riesco a collegarmi con tutto l’universo. Per me l’energia è il verde del bosco, la natura e la gioia che mi danno le persone quando le aiuto.
Se potessi portare solo tre cose su un’isola deserta, porterei i miei tre figli. Anche se, molto probabilmente, loro non sarebbero d’accordo.
Il miglior consiglio che ho ricevuto è di non aver mai paura di colpire per una giusta causa. Un insegnamento che si è rivelato fondamentale nel mio percorso.
Antonio Costantini